C.Scovino - Hannah
Arendt chiedeva al suo maestro Martin Heidegger "...insegnami a
pensare"
- arte e bellezza fanno bene, servono per migliorare la qualità
della vita
- compito dell'animatore è stimolare
D.Bonizzoli - far vedere la bellezza anche agli altri, in
particolare quella che resta nelle persone anziane
- imparare ad ascoltare e a vedere con "nuovi occhiali"
R.Frigerio - le tecniche multimediali messe in rapporto con
l'arte e la bellezza ne aumentano le potenzialità e stimolano
la riflessione
- cos'è il bello // ci si abitua facilmente al brutto
- serve una rigenerazione urbana
I.Drudi - la bellezza incuriosisce: non "serve"
a niente, non ha alcuna valenza di utilità. per questo spinge
a pensare
- importanza della non finalizzazione // il pensiero nasce e si svluppa
in un contesto di inutilità
- tempo libero importante perchè non subisce censure, ma è
"riempito" di attività per impedire che si sviluppino
una riflessione e un pensiero autonomi // fa comodo che non si pensi
- l'animatore ha il compito di far pensare e di moltiplicare e dilatare
le occasioni per farlo
G.Contessa - "...posso rinunciare a tutto fuorchè
al superfluo" Oscar Wild
I.Pajoro - l'affossamento dell'animazione deriva dall'interesse
generale per l'assenza di persone libere e pensanti
- il singolo Animatore professionista all'interno di una realtà
lavorativa, se è da solo, può sentirsi impotente e frustrato:
occorre ri-fondare una Organizzazione che si occupi di tutelare e
diffondere i principi etici del lavoro nel sociale e quindi dell'Animazione.
C.Scovino - curiosità come motore di ricerca e riflessione
- tempo libero troppo poco in rapporto al compito
R.Frigerio - occorre "smontare i concetti" come
quello del tempo libero: esiste il tempo in generale che appartiene
a ciascuno; il tempo libero è una sovrastruttura
- andrebbe discusso anche il concetto di inutilità perchè
sono molti quelli che preferiscono fare ed essere utili
- il bello e il fare andrebbero collegati
I.Drudi - il tipo di tempo si distingue in rapporto al grado
di libertà che lo caratterizza
- le occasioni di libertà non sono tutte uguali
L.Vacca - c'è una rottura fra tempo di lavoro e tempo
libero
- il tempo di lavoro ha obiettivi e su di esso viene esercitato un
controllo // tutto questo non esiste riguardo al tempo libero
- andrebbe approfondito il rapporto fra nuovi lavori e espressione
del pensiero: pare esserci una limitazione della libertà
C.Scovino - "sovranità" (v. stimolo di G.Contessa)
significa pensare autonomamente e ciò è considerato
pericoloso
- "La libertà di coscienza comporta più pericoli
dell'autorità e del dispotismo" M.Foucault
- Quando ci occupiamo degli altri, spesso/sempre decidiamo per loro:
si dovrebbe invece chiedere "come stai? cosa ti piace fare? cosa
ami? cosa ti diverte? ecc.". Non dovremmo dimenticare di rispettare
la sovranità di ciascuno
G.Gogna - rischio per gli operatori socili: credere di sapere
come si deve riempire il tempo libero dei loro utenti
- è una sorta di "abuso di potere"
- occorre dare spazio a idee e desideri degli utenti/pazenti
M.Colombo - il tempo ha una dimensione trasversale
- c'è chi rinuncia anche ai bisogni primari, sacrificando la
propria stessa quotidianità
- occorre anche un cambiamento professionale da parte degli operatori
I.Pajoro - le RSA sono come gli aeroporti: c'è gente
che arriva ed altra che parte
- fra arrivo e partenza agli utenti sono richieste delle prestazioni:
per quale motivo?
- la cultura medica, che detiene il potere e che tende a rapportarsi
con la persona attraverso la lettura ed il mantenimento in efficienza
di quelli che vengono definiti come 'parametri vitali', dovrebbe considerare
la possibilità di compiere un passo avanti verso quella che
viene definita come 'umanizzazione della medicina' e quindi 'umanizzazione
della prestazione medica'.
- va capovolta la piramide nel senso che al vertice vanno posti i
lavoratori. Nella scala gerarchica all'interno del reparto troviamo
in ordine di importanza:
1. il medico (di reparto)
2. l'infermiere professionale caposala
3. l'infermiere professionale
4. l'operatore socio assistenziale
Sopra queste 4 figure ne esistono altre e sono quelle che - in modo
trasversale o verticistico - tracciano le linee di intervento e comportamento.
Soffermandoci su queste 4 figure, gli oss (operatori socio sanitari)
a torto vengono considerati i meno importanti. Sono loro che determinano
la qualità della vita degli ospiti.
M.V.Sardella - artisti e la loro arte a volte sono famosi
solo da morti a volte anche da vivi: ma la bellezza non è solo
quella artistica
- la scuola limita la creatività fin da piccoli e spinge a
imitare modelli
- rispetto al concetto di inutilità, è invece il liceo
classico a rappresentare un esempio concreto; ma occorrerebbe precisare
il significto del termine
- il tempo libero è quello non obbligato al lavoro
- ci sono sempre modelli da seguire anche nelle istituzioni dove vengono
presentati come soluzioni innovative (x es. clown in ospedale//elaborati
prodotti dai pazienti ritenuti fonte di disordine come i disegni appesi
alle pareti delle corsie ospedalòiere, ecc.); le valutazioni
sono molto diverse in costanza di attività
- in un'indagine su "il tempo delle donne" si richiede di
descrivere la giornata tipo elencando fra l'altro le attività
e chi le svolge e chedendo di usare genere e colore per qulificare
il tempo
G.Contessa - per passare dalla regressione ai bisogni primari
alla emersione di quelli secondari occorre tornare all'antico, alla
semplificazione, al vuoto, al silenzio, all'ozio
- oggi sono spariti i "grandi" pensatori e non ne esistono
di contemporanei
I.Drudi - si sono moltiplicati gli ostacoli alla riflessione
e al pensiero e anche nella scuola prevale il contenuto che è
diventato pervasivo
- animazione e sistema sono in contrasto nell'astratto del concetto
e nella concretezza della pratica
- l'omologazione trova un terreno facile di diffusione nella maggiore
fragilità degli esseri umani
E.Scaroni - non esistono pensatori perchè non è
nell'interesse di chi è a capo del sistema
- occasioni come quelle offerte da Facebook stimolano la superficialità
- si può considerare libertà uella di esprimere idiozie?
- il tempo libero oggi è vissuto in un nuovo modo e così
pure la socializzazione che vede i giovani spesso stare "insieme"
ma comunicare con altri lontani attraverso i mezzi multimediali oggi
disponibili
G.Contessa - FB esprime l'alienazione: sarebbe importante
ascoltare chi ci sta vicino anziani compresi
M.Sartori - eppure in alcune occasioni i giovani cercano di
distinguersi, madari curando il costume del loro idolo dei fumetti
- quanto al tempo è spesso sottratto dalle istituzioni che
richiedono procedure burocratiche lunghissime per qualsiasi operazione
si voglia fare e, al contrario, è a volte rifiutatose "regalato"
- forse manca il senso della vita e questo influisce sul tempo considerato
con o senza senso a sua volta
- le persone sembrano statiche, senza che lo scorrere del tempo le
cambi
- è necessario trovare un mondo virtuale diverso che apra nuovi
orizzonti e che sia possibile controllare direttamente
C.Scovino - l'animazione non è riuscita a diffondere
l'abitudine a riflettere e a confrontarsi
- chi non è disposto a fare quello che è stato stabilitò
si ritira (o è invitato a non presentarsi) e non trova spazio
per esprimere il suo dissenso ma neppure i suoi desideri; per avere
l'energia per un tale comportamento dovrebbe trovarsi in un contesto
in cui esso è diffuso
E.Spaltro - (gli è stato chiesto un breve contributo
che sintetizzi il suo intervento via skype)
- l'animatore non deve essere un moderatore; deve occuparsi della
persona e ogni persona ha diritto di stare bene
- il benessere delle persone dipende principalmente dall'autostima
e dall'orizzonte temporale lungo
- non c'è più conflitto fra lavoro e capitale industriale,
ma fra lavoro e finanza
- la bellezza va intesa come speranza di benessere per il futuro
- occorre risvegliare l'interesse per l'apprendimento
- è importante imparare piacevolmente e divertendosi, fra l'altro
così l'apprendimento è più efficace e duraturo
Nel pomeriggio si riavvia il dibattito attraverso la ripetizione
dell'esperimento di Salomon Asch: apparentemente sulla percezione,
in realtà esso evidenzia il fenomeno del'omologazione e la
forza del gruppo per indurre comportamenti dipendenti.
R.Frigerio - c'è una scissione fra "narrazione"
e realtà:
l'animazione deve recuperare il conflitto e "riportarlo"
all'interno della dicotomia; forse questa operazione è extra-istituzionale
e richiede una ribellione
- autonomia è opposta ad omologazione
M.Colombo - l'animatore sa fare anche l'educatore: l'ANEP e
le leggi non parlano più di animatore
- i ruoli sono diversi e sarebbe necessario recuperare quello dell'animatore,
ma la riintroduzione di questa figura professionale presenta problemi
G.Contessa - Basaglia si considerava un animatore ed ha rivoluzionato
la situazione eliminando gli ospedali psichiatrici
- E. Jaques sosteneva che le istituzioni sono meccanismi di difesa
contro l'ansia persecutoria e depressiva che derivano dalla libertà;
poichè l'animazione rafforza la libertà e la capacità
di gestirla, occorre che esca dalle istituzioni
M.Sberna - gli animatori sono più spesso dei "solitari"
che dei "grupparoli" e non tengono conto della forza che
ha il gruppo e l'unione per ottenere risultati sia in termini culturale
che di condizioni e di modalità di lavoro
- il confronto è stimolante e creativo
- gli interstizi spesso consentono azioni innovative e alternative
alla routine
C.Scovino - occorre smettere di ragionare in termini di bianco/nero
e vedere le opportunità che si nascondono e che possono offrire
occasioni interessanti avendo chiaro il proprio compito: tenere vivo
il senso della libertà nei propri utenti; è però
importante la disponibilità dell'ambiente di lavoro e l'apertura
dei "capi"
- non esiste persona che non si possa riabilitare
R.Frigerio - usare il conflitto all'interno delle leggi
- l'animazione non deve essre confinata solo in ambito sociale, ma
si deve connettere a competenze diverse collegabili fra loro in modo
congruente e armonico
D.Bonizzoli - è importante sorprendere pur stando nelle
regole
GL.Mazzotti - la bellezza è stimolante ed efficace
se produce meraviglia e stupore
- spesso la gente passa dai bisogni materiali a quelli immateriali
in seguito ad un trauma - a volte doloroso - e questa situazione stimola
molte domande anche profonde ed importanti che aprono nuove strade
ed altre occasioni
G.Contessa - un indizio della difficoltà ad affrontare
situazioni difficili e dolorose: grande al posto di vecchio, dipartita
al posto di morte, ecc.; mentre la scomparsa dello stupore testimoniata
anche dalla chiusura del circo Barnum, è risultato della ricerca
dell'eccezionalità a scapito delle piccole cose e della quotidianità
- i cambiamenti avvengono dopo una crisi perchè avvengono per
catastrofi e non per riformismo
- differenza fra lavoro/merce, senza senso (che può essere
fatto anche da una macchina) e lavoro/senso (quello che puoi fare
solo tu)
- il termine "senso" è polisemantico
- compito dell'animatore è di far passare la persona dai bisogni
primari a quelli secondari e di aiutarla a cercare un senso alla propria
vita
L.Bazzoli - in questo periodo è urgente soddisfare
i bisogni primari anche a costo di reprimere i bisogni secondari;
la soddisfazione degli uni o degli altri segue delle regole che ci
diamo
R.Frigerio - il divario fra i bisogni si supera dandosi delle
alternative fra cui scegliere
- occorre recuperare il concetto di "vacuum": anche il troppo
pieno non è indice di benessere (troppi eventi culturali e
di socializzazione in una comunità non sono tout-court indice
di benessere della stessa)
C.Scovino - la bellezza rappresenta uno stimolo
GB.Treccani - in questi anni le persone con bisogni primari
non soddisfatti sono molto aumentate (le richieste di pasti e di posti
letto alla Caritas sono triplicati); l'atteggiamento delle persone
è diverso in questo frangente, ma molti di questi utenti sono
in attesa di un cambiamento miracoloso della situazione un po' come
accadeva nel Seicento italiano
- esaminare e approfondire la storia di quel periodo potrebbe fornire
spunti di riflessione e idee
- dal punto di vista artistico il '600 è superiore, ma oggi
non ci sono rivolte, sommosse, epidemie, ecc. che allora decimavano
la popolazione; come allora è difficile capire quanto tempo
ci vorrà per superare i problemi e quali sono gli stimoli utili
a produrre un cambiamento "attivo"
G.Gogna - le istituzioni rappresentano un vincolo per il cambiamento,
che resta sempre possibile a livello individuale, ma che è
innegabilmente più lento per poter influenzare il contesto
L.Vacca - chi può permetterselo - perchè non
ha problemi economici - può scegliere se fare un lavoro senza
senso
|