INDICE GENERALE PROGETTI LR 23/99 |
CARE - Cooperare per animare Rezzato - RAPPORTO FINALE |
La proposta progettuale ha inteso perseguire essenzialmente
la finalità di offrire opportunità di sensibilizzazione e formazione
ai giovani ed adolescenti di Rezzato. Gli obiettivi del
progetto erano:
Il progetto, realizzato tra ottobre 2005 e settembre 2006,
si è articolato in due fasi attuative. PRIMA FASE 1. Aggancio e reclutamento a) preparazione del materiale informativo e pubblicitario
(vedi allegati nn.1, 2, 3 e 4), in una quantità che supera le
400 copie/foglio; b) presentazione delliniziativa attraverso incontri
con lAssessore alle Politiche Giovanili con lo scopo di
ottenere la legittimazione e il sostegno ad operare
nel territorio da parte della Amministrazione Comunale; c) presentazione delliniziativa
ai curati delle tre Parrocchie e al Dirigente dellunico
Istituto di Scuola Secondaria di Secondo Grado, presenti nel territorio. Queste attività hanno reso possibile la presentazione delliniziativa
ai ragazzi che gravitavano nelle realtà parrocchiali e nella realtà
scolastica, con linvito caloroso a partecipare agli incontri
illustrati successivamente al punto h. d) diffusione del materiale promozionale nel territorio di
riferimento attraverso la spedizione di lettere a tutte le associazioni
giovanili e di volontariato, le lettere spedite sono state circa
quaranta; (vedi allegato n. 6) e) pubblicazione di un articolo di presentazione delliniziativa
sul giornalino del Comune; (vedi allegato n. 5) f) presentazione diretta delliniziativa
ai ragazzi. Un animatore di strada ha visitato gli spazi di aggregazione
giovanile (fermate degli autobus, biblioteca, negozi e giardini
pubblici) con lobiettivo di scambiare due chiacchiere,
di presentare loro il progetto come opportunità, di invitarli
agli incontri previsti (vedi punto h); g) diffusione del materiale promozionale attraverso lettere
spedite a casa dei ragazzi di Rezzato (vedi allegato n. 7); i
nominativi e gli indirizzi sono stati estratti a caso dallelenco
dei ragazzi residenti nel Comune di Rezzato nati negli anni che
vanno dal 1982 al 1990, per un totale di circa 230 lettere.
Per lallegato n. 8 sono stati usati
i nominativi e gli indirizzi dei giovani di Rezzato nati
negli anni 1988/1987/1986, per un totale di 361 lettere; h) incontri di presentazione della proposta; sono stati realizzati
(tra ottobre 2005 e gennaio 2006) numerosi incontri, sia in strutture
pubbliche (Comune e CAG) che in locali informali, con ragazzi
e giovani rezzatesi. Scopo degli incontri era quello di concretizzare
i primi approcci - descritti nei precedenti punti c), d), e),
f), g) - ed iniziare a costruire con i giovani un percorso progettato
insieme per dar voce alle loro esigenze e quelle dei loro coetanei.
La scelta dei locali nei quali incontrarsi non è stata casuale
ma ha voluto fornire opportunità di aggancio differenziate in
rapporto alle provenienze e alle consuetudini del gruppo target.
SECONDA FASE Lequipe responsabile di CARE ha successivamente dato
il via alla fase di progettazione di due iniziative: 1- progettazione partecipata con il Comune e le Parrocchie
del territorio di un percorso per I percorsi formativi elaborati sono stati due (allegato n.
13): - il primo ha voluto fornire conoscenze di base rispetto ad
alcune tecniche di animazione; è stato rivolto a adolescenti/giovani
che si erano di recente avvicinati e/o intendevano avvicinarsi
al ruolo animatore; - il secondo ha voluto offrire conoscenze di base e addestramento
alla progettazione e allorganizzazione di attività di gruppo;
questo percorso è stato proposto ai giovani che avevano ricoperto il ruolo coordinatore
nelle attività della precedente estate. 2- progettazione e realizzazione dellevento Fatevi
Vedere, il cui obiettivo era di far confluire maggior numero possibile di ragazzi che, attraverso
la presentazione delle loro opere, potessero successivamente
incontrarsi per dare così inizio ad esperienze di aggregazione
e protagonismo sul territorio. Aggancio e promozione a) preparazione del materiale informativo e pubblicitario,
allegato nn.9 e 10, circa 200 copie a foglio; b) presentazione delle iniziative allAssessore alla
Politiche Giovanili con lo scopo di ottenere il sostegno e la
collaborazione dellAmministrazione;
c) presentazione delle
iniziative ai curati delle tre Parrocchie di Rezzato; d) diffusione del materiale promozionale nel territorio di
riferimento, attraverso: spedizione di circa 20 manifesti e volantini (allegati nn.
11 e 12) ad alcune associazioni spedizione di circa 20 lettere (allegato n. 10) a ragazzi
che avevano espresso più sensibilità e interessamento nella precedente
fase affissione di 40 manifesti in luoghi tipici dincontro
e pubblici presentazione delliniziativa ai ragazzi direttamente
sul territorio attraverso un animatore di strada con volantinaggio di circa 400 manifestini distribuzione nella Scuola superiore di primo grado di 350
volantini. Le due azioni (il
percorso di formazione alle competenze animative e Fatevi Vedere)
intendevano rispondere in maniera divergente e creativa alla palpabile
immobilità della comunità dei ragazzi di Rezzato. I risultati
ottenuti sono stati differenti in relazione alle due iniziative. 1. I percorsi di formazione per futuri animatori delle attività
estive hanno ottenuto un notevole successo dimostrato dalle 50
iscrizioni al primo percorso e 13 al secondo.
La scelta metodologica ha favorito il protagonismo dei partecipanti
promovendo lautonomia, sviluppando senso di responsabilità
e valorizzando capacità nei singoli. Questa scelta di metodo è
parsa la più congruente con le finalità del progetto, ottenendo
valutazioni confortanti in entrambi i
percorsi (allegato n. 14). In conclusione del progetto
(settembre 2006) sono stati consegnati ai giovani animatori -
da parte dellAssessore, Curati, presidente AIATEL - gli
attestati di partecipazione frequenza (vedi allegato n. 15) allinterno
di una festa organizzata dai giovani stessi. 2. La partecipazione allevento FATEVI VEDERE
è stata quantitativamente scarsa in termini numerici; i ragazzi
convenuti sono stati successivamente incontrati, si sono rivelati
non motivati a proseguire con il progetto adducendo scuse diverse,
ma riconducibili alla mancanza di volontà nel proseguire con l
intervento sensibilizzativo che li vedeva protagonisti. Alcuni
di loro hanno però partecipato ai percorsi formativi per animatori. La percezione che si è avuta durante la fase di aggancio e
svolgimento di entrambe le fasi, è stata di dover lavorare in
un territorio che presenta fratture, dove la singolarità della
persona prevale sulla dimensione di comunità, dove i rapporti
interpersonali sono deboli. In particolare,
durante la seconda fase è emersa la presenza di ragazzi aggregati
in una molteplicità di gruppi, connotati da sentimenti di estraneità
al territorio e assoluto disinteresse a qualsiasi proposta. Ad
es. un gruppo di ragazzi del nord Africa ha fatto emergere, durante
gli incontri informali svolti, la difficoltà dinserimento
nel tessuto sociale ma a fronte di tale sentimento, nel momento in cui sono state offerte loro
opportunità di aumento del protagonismo e visibilità nel territorio,
hanno risposto in maniera corale di non voler assumersi questonere
e continuare a preferire la condizione di gregari. Unaltra caratteristica è affiorata durante lo svolgimento
del progetto: la presenza costante di ragazzi, in vari luoghi
pubblici. Essi si aggregano per motivi diversi, si conoscono tra
di loro ma limitatamente a pregressi vissuti in disparate circostanze.
Nellavvicinarli, proponendo le varie iniziative, è nata
la sensazione che molti di loro non abbiano aspettative nei confronti
del mondo adulto né della comunità territoriale. Latteggiamento prevalente (nei confronti dell
ambiente circostante) è quello di sfida e provocazione
che viene espresso attraverso atti di auto ed estero distruttività
(uso di sostanze e atti di vandalismo). Tali comportamenti sono
testimonianza di una trasformazione dellaggregazione giovanile
per socialità ad una modalità di rapporto di prossimità,
indifferente e indistinta, che si sostanzia nellincontro
in luoghi pubblici e/o informali, nel tempo del post-studio e/o
post-lavoro, al semplice scopo di passare il tempo A questo proposito la promozione di una minima dimensione
comunitaria è stata ricercata e messa al centro dei contenuti
affrontati allinterno dei percorsi formativi. Questa dimensione
(di appartenenza ad una comunità più ampia del semplice gruppo
di riferimento) è stata percepita dai ragazzi come grande opportunità
per sé e per gli altri. |